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Il cacao nella cucina veneziana

Lasciatevi trasportare in questo viaggio attraverso i secoli e i continenti, alla scoperta del cacao e dei suoi segreti.
Il cacao, con il suo aroma avvolgente e il sapore irresistibile, è molto più di un semplice ingrediente.
È una storia di avventure, scoperte e piaceri golosi.
Il viaggio del cacao: dalle Americhe al cuore di Venezia
Considerato un “dono degli dei”, l’albero del cacao rivestiva una grande importanza nella cultura Olmeca, la cultura madre di tutte le successive civiltà mesoamericane.
La piante era infatti considerata un medium che metteva in contatto il mondo umano con quello sovrumano.
Leggenda narra che la pianta del cacao sia stata donata al genere umano affinché sviluppasse la capacità di amare: essere ricambiato da Mayahuel, una donna mortale di cui era innamorato, era lo scopo di tale generosità da parte del dio Azteco Quetzacoatl, raffigurato come serpente piumato o come dio del vento.

Quetzalcoatl, divinità azteca raffigurata come un serpente piumato
Le ricerche botaniche fanno risalire la pianta a più di seimila anni fa, ma fu lo scienziato naturista Carl Linneo nel 1759 a nominare l’albero di cacao con il termine scientifico “Theobroma”: dal greco “theos” (divinità) e “broma” (cibo) che significa appunto “Cibo degli dei”.
La theobromina è la sostanza (alcaloide purinico) presente nei semi di cacao che li ha resi nella storia preziosi quanto l’oro. Erano considerati infatti una moneta: 4 semi di cacao potevano comprare l’equivalente di un coniglio, 10 semi potevano comprare un asino e 100 semi uno schiavo.
Furono il primo dono ricevuto da Cristofolo Colombo al suo arrivo nel 1502 sull’isola di Guanaja, al largo dell’Hounduras.
Grazie a lui i semi di cacao vennero fatti conoscere ai reali di Spagna, paese che diventerà il centro di diffusione del cioccolato in tutta Europa prima di diventare monopolio degli olandesi.
Chacauhaa nella lingua azteca Nahuatl indicava un brodo caldo di semi di cacao: “chacau” (caldo) e “haa” (acqua).
Ai semi di cacao si aggiungevano spezie, peperoncino e farina gialla. Sulla polvere così ottenuta si versava poi dell’acqua e si mescolava fino creare una schiuma con il molinillo cerimoniale.
Con il tempo, “chacau” è diventato “chocol”, portando alla parola “chocolhaa”, in cui ritroviamo radice fonetica della parola moderna “cioccolato”.
Al brodo così ottenuto si riconosceva valore mistico e religioso; associato alla fertilità, veniva consumato dall’élite durante le cerimonie più importanti.
Montezuma, il re degli Aztechi, pare ne consumasse una grande quantità al giorno, servita in tazze d’oro. Peccato abbia commesso il grave errore di interpretare l’arrivo del conquistatore spagnolo Hèrnan Cortès come il ritorno annunciato del dio Quetzacoatl. Il resto della storia è triste e noto e si conclude con la cancellazione di una civiltà straordinaria.


Il cacao e la cioccolata hanno conservato il proprio valore sacro legato all’amore e al benessere nei millenni: ritroviamo questa squisita bevanda fumante tra le mani di Giacomo Casanova, scrittore, filosofo, seduttore veneziano vissuto nel XVIII secolo.

Giacomo Casanova amava bere cioccolata calda per le proprietà afrodisiache
La consumava infatti al Caffè Florian in compagnia di donne per le decantate proprietà della teobromina di cui si possono elencare, tra gli altri, effetti stimolanti e cardiotonici positivi per tutto il sistema nervoso centrale.

"La cioccolata del mattino" Pietro Longhi (1701 - 1785)
La storia delle conquiste coloniali porta Madrid ad essere al centro dei traffici europei dei semi di cacao. Furono proprio i monaci spagnoli i primi a modificare la ricetta originaria. Con l’aggiunta di vaniglia, cannella, anice e il preziosissimo zucchero proveniente dall’Oriente crearono una bevanda irresistibile per il palato europeo.
Per tutto il XVI secolo la cioccolata calda fu un prezioso segreto gelosamente custodito che conquistò l’aristocrazia e la Chiesa: «Liquidum non frangit jejunum». Riconosciuta come alimento liquido che non interrompe il digiuno e, anzi, aiuta durante le veglie, la cioccolata fumante diventava la bevanda tipica della Quaresima.

"Guida de' Forestieri per sapere tutto ciò che si contiene di nobile e diletevole" (1714)
Il cartografo Vincenzo Maria Coronelli scrive nel 1714 la prima esauriente guida alle bevande esotiche che è possibile bere a Venezia e la cita insieme al caffè ne “Guida de’ Foresti per sapere tutto ciò che si contiene di nobile e diletevole”.

Mappa di Venezia da "Guida de' Foresti" di Coronelli
La cioccolata arriva nei salotti dell’aristocrazia europea e l’Italia sarà il secondo paese a farsi conquistare dal “cibo degli dei”.
La cioccolata, che veniva consumata solo a colazione nelle famiglie aristocratiche, diventa parte del menù del Caffè Florian, luogo vocato alla socializzazione.
Un nuovo codice sociale nasce a Venezia e porta ad una rivoluzione sociale e antropologica: tutti possono bere la cioccolata calda e tutti, indipendentemente dal livello sociale, possono incontrarsi e scambiare le proprie idee in un luogo pubblico.

Dalla tradizione veneziana più autentica il Cacao Puro Florian
Il cioccolato al Caffè Florian: un viaggio tra gusto e tradizione
Con il Cacao in polvere Florian, ogni creazione diventa un’opera d’arte culinaria.
Questo ingrediente pregiato è l’alleato ideale per preparare una vasta gamma di dolci come il tortino al cioccolato fondente, oppure i biscotti baci al cioccolato. Naturalmente il cacao in polvere è fondamentale nel classico Tiramisù interpretato dal nostro Chef: decorato da una pioggia di cacao Florian che lo arricchisce nel senso estetico e gli dona un tocco inconfondibile di gusto.
Il cibo degli dei è naturalmente alla base della preparazione della cioccolata calda Florian, celebrata e stimata tra le migliori al mondo: è l’emblema di una tradizione che unisce la delicatezza alla forza aromatica, originata dalla selezione di fave di cacao di prima scelta provenienti dall’Africa centrale.

Cioccolata Casanova: cioccolata, panna alla menta, scaglie di cioccolato
In omaggio alla sua figura storica, al Caffè Florian si prepara la “Cioccolata Casanova” che unisce il gusto suadente della cioccolata a quello fresco e sorprendente della crema alla menta. Un contrasto che esplode sulle papille gustative, per fondersi e uniformarsi sul palato mentre si degusta.
Amante e cultore della buona cucina, Giacomo Casanova aveva gusti raffinati e amava dedicarsi ai piaceri che offrissero esperienze multisensoriali.
La sensualità di una bevanda calda, cremosa e vellutata, era per lui un piacere irrinunciabile.
Assaporarla in compagnia di una donna comodamente seduti sui divanetti di velluto rosso al Caffè Florian faceva parte di una serie di rituali che rendevano la sua esistenza emblematica dell’edonismo della società veneziana del Settecento.
Coltivare i piaceri dei sensi è stata per tutta la mia vita la mia principale occupazione, e non ne ho mai avuta altra più importante. Sentendomi nato per l’altro sesso, l’ho sempre amato e mi sono fatto amare il più possibile. Ho anche molto amato la buona tavola e insieme tutte le cose che eccitano la curiosità.
(Giacomo Casanova)
Il Cacao nella Cucina Veneziana Moderna: Un Connubio di Innovazione e Tradizione
Nel tessuto culinario di Venezia, il cacao si distingue come un ingrediente che intreccia con maestria tradizione e innovazione.
Nella Venezia moderna, il cacao è simbolo di un’eleganza intramontabile che si rinnova e si adatta ai gusti contemporanei.
Nei ristoranti veneziani, il cacao si trova in piatti che rispecchiano la storia della città, come il “Risotto al nero di seppia”, dove il cacao aggiunge una nota di profondità e complessità.
Il cacao nella Venezia di oggi è un ponte tra l’eredità gastronomica di un tempo e l’audacia delle nuove tendenze culinarie: mantiene viva l’anima di una città sempre al crocevia tra culture diverse.

Cioccolata in tazza: è un imperdibile classico della tradizione Florian ed è considerata tra le più buone al mondo
La cioccolata calda del Florian viene preparata in maniera artigianale. Con la giusta proporzione di cacao, zucchero e latte, viene fatta bollire in un recipiente riservato a tale uso.
Nel rispetto della tradizione viene servita una cioccolata dal gusto equilibrato in linea con le abitudini veneziane che si conforma al gusto europeo usando una miscela ‘amara’.
I buongustai potranno gustarla a casa con il preparato che abbiamo confezionato nella latta dedicata a Marco Polo o all’allegoria della Sala del Senato: facilissima da preparare, garantisce un risultato perfetto come al Caffè Florian.


L’arte della cioccolateria veneziana
La tradizione del cioccolato si fonda su una conoscenza profonda delle origini del cacao e un rispetto per il suo ruolo storico nella gastronomia.
Questo rispetto si traduce in un impegno costante per mantenere vive le tecniche tradizionali, pur integrando nuove idee e tendenze per sorprendere e incantare gli amanti del cioccolato di tutto il mondo.
La maestria nella preparazione di dolci al cacao e cioccolato è un’arte che si tramanda con passione e dedizione. Gli artigiani del cioccolato, con le loro mani sapienti, trasformano le fave di cacao in creazioni che deliziano il palato e riscaldano il cuore. Questa tradizione, radicata nella storia e nella cultura, si esprime attraverso la cura meticolosa di ogni dettaglio, dalla selezione delle migliori materie prime all’impiego di tecniche raffinate.
Il Caffè Florian, testimone di secoli di incontri e cultura, continua a essere un laboratorio di sapori, dove il cacao è esplorato in tutte le sue potenzialità.
Immergiti nell’eredità veneziana con i nostri cioccolatini gourmet
Scopri lo spirito di zelo e l’innata sete di conoscenza di Venezia con la nostra squisita selezione di cioccolatini gourmet. Ogni pezzo è una testimonianza della bellezza del mondo, catturata attraverso le diverse origini delle fave di cacao.
Cioccolato Extra Fondente Monorigine Uganda: una sinfonia di sapori!
La barretta di cioccolato extra fondente monorigine Uganda è un capolavoro di sapore che vanta il 78% di pasta di cacao dalla regione di Bundibugyo: un’armonia di intensi aromi di cacao bilanciati con note dolci e un leggero retrogusto speziato. Non è solo cioccolato, è un’indulgenza audace e pura.
Eleganza in Ogni Scatola: Il Tocco Artistico di Adrian Tuchel
Le nostre praline e i napolitaines, racchiusi in eleganti scatole decorate con gli acquerelli di Adrian Tuchel, sono il regalo perfetto per intenditori e appassionati di cioccolato in tutto il mondo. Sono una celebrazione dell’arte e del gourmet.
Caffè Florian e Dragées: L’Abbinamento Perfetto!
Al Florian, ogni caffè è servito con un dragée: un piccolo gesto che arricchisce il piacere della degustazione.
Mandorla, Amaretto, Espresso o Cappuccino: un tocco goloso che eleva l’esperienza del caffè ad arte del gusto.
Un contrappunto armonioso, un connubio di sapori irresistibili, che fonde l’universo del caffè e quello del cioccolato.
Benvenuti nel mondo Florian, dove ogni assaggio è un viaggio nel mondo, fuori dal tempo.